Atteggiamenti irragionevoli

 

CHILD IN TIME


(DEEP PURPLE)

 

Perché la voce esiste?

 

Il senso delle parole di questa canzone non è ben definito, come del resto accade per moltissime canzoni di questo filone musicale; mancando infatti un contenuto chiaro da esprimere, un’ipotesi di significato chiara sulla vita, è chiaro che non è rimasta altra strada ai novelli autori che quella di abbandonarsi a impressioni e suggestioni enigmatiche nella speranza che in qualche modo da esse possa emergere qualche indicazione illuminante.

Ciò che comunque colpisce in questa canzone è da una parte il senso di smarrimento cosmico in cui questo “bambino nel tempo” si trova come gettato, condannato ad essere raggiunto dal nulla; dall’altra risulta emblematico e importante l’aspetto strumentale e melodico del pezzo: qui si avverte bene infatti il contenuto esistenziale della musica “rock”, strumento espressivo dello smarrimento umano profondo di un’intera generazione. Questa musica è come un grido, talvolta violento e rabbioso e talvolta invece triste o sfuggente o malinconico, con cui la gioventù contemporanea esprime un disagio che ha radici profonde.

 

Scrive il poeta norvegese Lagerkvist (premio Nobel nel 1951):

“... non c’è nessuno che ode la voce

risonante nelle tenebre; ma perché la voce esiste?”[1].

E commenta il nostro autore: “Perché la voce esiste? L’uomo di oggi, intelligente, colto, amante della vita e dell’umanità, capisce di non riuscire a superare la negazione, ma comprende anche che la negazione non è la misura di tutto. La propria realtà è più grande della negazione. L’uomo di oggi capisce i valori che gli vengono dal cristianesimo, ma non riesce a credere è ciò lo rende terribilmente incompiuto. La tristezza dell’incompiuto è proprio il contenuto delle grandi coscienze di oggi.”[2].

 

Proponiamo questa canzone con l’avvertenza che questo gruppo famosissimo della musica rock, dopo aver fondato negli anni ’70 il genere cosiddetto hard-rock e più tardi denominato metal, dopo un periodo di scioglimento si è ricostruito negli anni ’80 presentandosi oltre che con il vecchio repertorio (del quale fa parte questa canzone) anche con canzoni con testi vicini alla corrente rock del satanismo. E’ difficile valutare quanto ci sia di pura messa in scena in questo fatto e quanto invece di sostanziale; resta comunque da tenere presente.

 

 

Sweet child in time you'll see the line

The line that's drawn between the good and the bad

 

See the blind man shooting at the world

Bullets flying taking toll

If you've been bad, Lord I bet you have

And you've not been hit by flying lead

You'd better close your eyes you'd better bow your head

Wait for the ricochet

 

Dolce bimbo nel tempo tu vedrai la linea

la linea che è tracciata tra il bene e il male

 

Vedrai il cieco sparare al mondo

proiettili vaganti che esigono un tributo

Sei stato cattivo - oh Signore! - scommetto di sì

e se non sei stato colpito dal piombo vagante

e meglio che tu chiuda gli occhi e pieghi la tua testa

Aspetta il rimbalzo del proiettile

 

 

 

 


 



[1] Dalla poesia Se credi in dio e non esiste un dio, da Poesie, NCE, Forlì 1991; citata in Le mie letture, p. 160.

[2] Il senso di Dio, pp. 105-106.